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13.09.03

Cara Unità

Cara Unità,
scrivo per esprimere il mio stupore per lo scarso rilievo dato
alla notizia della chiusura delle indagini su Diaz e Bolzaneto,
(altri quotidiani nazionali quali Repubblica ed il Corriere della Sera hanno
riservato la prima, seconda e terza pagina a questa notizia e non
l'undicesima).

Il mio stupore e dissenso riguardano anche il contenuto
dell'articolo di Gianni Cipriani che più volte afferma (non si capisce su
quali basi) che alcuni tra i funzionari indagati riusciranno a dimostrare la
loro estraneità. Cipriani sa qualcosa di più dei magistrati che si sono
occupati delle indagini o prevede già che i reati gravissimi commessi alla
Diaz e a Bolzaneto rimarrano impuniti?

Noi del Comitato Verità e Giustizia per Genova abbiamo atteso 26 mesi questo giorno e, dall'Unità, mi sarei aspettata maggior attenzione e maggior chiarezza. Ricordo che fra il 20 e il 22 luglio a Genova furono calpestati i diritti di centinaia di persone e fu umiliata la democrazia. Lo stato di diritto fu sospeso. Noi chiediamo:
Perché alcuni dei dirigenti messi sotto accusa sono stati recentemente
promossi a nuovi importanti incarichi di responsabilità? Essere stati
coinvolti nell'assalto alla scuola Diaz è forse un merito professionale?
Perché invece, a tutela del buon nome della polizia e per ripristinare la
fiducia dei cittadini, tutti i funzionari non vengono sospesi in attesa
dell'esito dell'inchiesta? Perché le 93 persone pestate e arrestate alla
scuola Diaz sono ancora indagate per associazione a delinquere finalizzata
alla devastazione e al saccheggio? Perché il parlamento e il governo non
prendono provvedimenti per rendere riconoscibili, con numeri e targhette
sulle divise, gli agenti in servizio d'ordine pubblico? I picchiatori della
scuola Diaz e quanti si sono accaniti su manifestanti pacifici e inermi
nelle strade di Genova - col viso coperto e quindi irriconoscibili - non
saranno processati: niente di simile dovrebbe mai accadere in un paese che
si dice democratico.

Perché il parlamento, vista la ricostruzione dei fatti accaduti alla caserma
di Bolzaneto, non approva una legge sulla tortura, che l'Italia - unico
paese in Europa - ancora non ha e non istituisce una commissione d'inchiesta
per accertare le responsabilità operative e politiche degli abusi commessi a
Genova? Perchè nessun parlamentare dei DS si è pronunciato, dopo la chiusura
delle indagini, sui gravissimi reati contestati a funzionari di alto grado e
perchè nessuno di loro ha richiesto, di nuovo, la commissione d'inchiesta?
Dobbiamo aspettarci il loro silenzio anche quando ci saranno i processi?
Io chiedo al mio giornale, ai suoi lettori, se condividono la battaglia che
il nostro comitato sta conducendo affinchè la verità e la giustizia non
restino parole vuote ma si affermino, nelle aule di giustizia e in
parlamento, ridando dignità alle centinaia di manifestanti pacifici offesi,
nei giorni in cui ci fu una "breve ma intensa parentesi della democrazia, la
più vasta e cruenta repressione di massa, una violazione dei diritti umani
di proporzioni mai viste in Europa nella storia più recente" come denunciato
da Amnesty International.

Enrica Bartesaghi, Presidente del Comitato Verità e Giustizia per Genova -
www.veritagiustizia.it - info@veritagiustizia.it

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